GLI ANSIOSI SI ADDORMENTANO CONTANDO LE APOCALLISI ZOMBIE

20.12.2020

AUTORE: Alec Bogdanovic

CASA EDITRICE: Rogas Edizioni

NUMERO PAGINE: 124

PRIMA PUBBLICAZIONE:  9 ottobre 2020

EDIZIONE LETTA: 9 ottobre 2020

PREZZO: 13,00 Euro

GENERE: romanzo contemporaneo

"Durante le crisi mi chiedevo se esistesse un Dio e perché avesse reso tutto quanto così difficile.

Andai avanti a giocare a The Sims per altri due annetti. Un giorno il senatore Roberto Antonellini stava nuotando in piscina. Ormai il gioco era diventato ripetitivo, mi annoiavo. Ho tolto la scaletta, lui si lamentava di non poter uscire, si è pisciato addosso, poi è morto annegato nelle sue stesse feci.

Ogni tanto ci ripenso. Complimenti Dio, molto maturo per una divinità."

(pagina 20)

TRAMA:

Il romanzo assume la forma di un diario scritto dall'autore a partire dalla sua adolescenza, fino ad arrivare alla soglia dei trent'anni. Durante questo arco di tempo vive una vita simile a quella di molti altri se non fosse per il fatto che sviluppa disturbi legati all'ansia, che si trasformeranno in depressione e lo costringeranno ad un'esistenza sregolata, alla continua ricerca di soluzioni più o meno lecite per curarsi.

CONSIDERAZIONI:

Ciò che rende questo libro unico non è la trama, visto che da un po' di tempo a questa parte  i disturbi causati dall'ansia sono diventati oggetto di interesse in molti ambiti, ma la gestione sempre calibrata della narrazione e l'assoluta schiettezza.

Cosa intendo per narrazione calibrata? Ci sono diversi elementi che si intersecano fra di loro:

  1. La gestione delle relazioni umane: Alec frequenta moltissime persone e con la maggior parte di esse non ha alcun legame forte, ma la sua opinione su di loro è sempre in mutamento, la qual cosa lo porta a considerare e riconsiderare continuamente gli eventi passati (atteggiamento tipico degli ansiosi);
  2. L'intelligenza numerica: Alec è un ragazzo molto intelligente, ma assolutamente incompetente in materia di empatia, anche se non per colpa sua. Non ci viene presentato il classico modello del secchione, passatemi il termine, con un'intelligenza folgorante in svariati ambiti, ma timido e impacciato. L'incapacità sociale del protagonista deriva direttamente dal suo malfunzionamento a livello di neurotrasmettitori, che lo portano a essere, in altre parole, un sociopatico. Chiaramente questo fa da amplificatore emotivo nel lettore ogni qual volta il protagonista si sforzi di comprendere l'altro. Quello che mi ha fatto realmente piacere è che finalmente sia stata abbattuta la barriera dello stereotipo del nerd imbranato buttato lì a caso!
  3. Lo sguardo sulla generazione di appartenenza: Alec è nato negli anni '90 e traspare in modo più che evidente. In lui c'è tutta quella frustrazione dovuta alla mancata realizzazione, all'iniquità sociale e quella continua rincorsa verso la scelta strategica più giusta per riuscire ad arrivare, ma che ha come solo effetto quello di non far sentire le persone realmente padrone della propria esistenza e totalmente insicure verso il futuro, che percepiscono con un misto di rassegnazione e cinismo.

Ora, tutti questi aspetti si mescolano insieme alla trama che, anziché essere greve e cupa come ci si aspetterebbe, è incalzante, mai noiosa o banale grazie soprattutto all'assenza dell'auto commiserazione, ma viene fuori un fortissimo senso dell'ironia, dell'autoironia, di ciò che è dissacrante e divertente allo stesso tempo; viene abbattuto il muro del sessismo e del politicamente corretto, indipendentemente dal contesto di riferimento (religione, sesso, lessico, politica o qualunque altra cosa vi vanga in mente).

Qui entra in gioco la schiettezza: non vi è mediazione tra il pensiero e lo scritto; non si tratta più di presentare una malattia con la patina del pietismo e la delicatezza richiesta dalla maggior parte del pubblico per avvicinarsi a un tema ritenuto ancora un tabù. No. L'ansioso o il depresso vengono presentati per quello che sono: delle persone, a volte scurrili e volgari nell'esprimere internamente i propri pensieri esattamente come tutti gli altri.

A CHI LO CONSIGLIO:

A tutti gli amanti del black humor, del sarcasmo e della letteratura contemporanea disposti a leggere un romanzo assolutamente anticonvenzionale.

A CHI NON LO CONSIGLIO:

Ai deboli di cuore, a chi sta cercando un libro dolce e tranquillo d'intrattenimento, o a chi vuole un libro che parli di questi fenomeni in maniera classica e romanzata.

VOTO: 9/10

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