IL GIGANTE SEPOLTO
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AUTORE: Kazuo Ishiguro
TITOLO ORIGINALE: The Buried Giant
NUMERO PAGINE: 320
PRIMA PUBBLICAZIONE: 2015
PUBBLICAZIONE ITALIANA: 2015
EDIZIONE LETTA: "Super ET", Einaudi, 2019
PREZZO: 13,00 €
GENERE: Fantasy
"In quella comunità infatti si parlava di rado del passato. Non voglio dire che fosse un argomento tabù. Piuttosto, che era a poco a poco svanito in una nebbia fitta come quella che passava sopra gli acquitrini."
(pagina 9)
TRAMA:
Il romanzo è ambientato in Gran Bretagna nel periodo immediatamente successivo alla morte di Re Artù e racconta la storia di un'anziana coppia composta da Axl e Beatrice. Il mondo in cui abitano è coperto da una nebbia incantata, che cancella i ricordi di tutte le popolazioni indigene; accortisi dell'incantesimo e affiorando il ricordo di un figlio perduto, decidono d'incamminarsi per incontrarlo. Durante il viaggio si imbattono in vari personaggi classici delle avventure cavalleresche: l'eroe, il cavaliere e lo scudiero; ognuno di loro contribuirà alla deviazione del viaggio che si tramuterà nella ricerca della verità celata dietro la nebbia dell'oblio.
CONSIDERAZIONI:
Il mio pensiero riguardo questo libro è che non raggiunga lo scopo che si è preposto. Per quanto mi riguarda l'ho trovato troppo lungo, scostante, approssimativo, ridondante e sconclusionato, ora vi spiego perché. Onestamente, la parte iniziale della narrazione l'ho apprezzata molto in prima battuta perché, aspettandomi uno stile lento, andavo alla ricerca delle metafore e dei simbolismi che si potevano nascondere dietro gli elementi inseriti nel racconto e che immaginavo assumessero sempre maggiore importanza con lo svolgersi della storia, invece no. Vi faccio un esempio: Axl e Beatrice non possono possedere una candela perché il consiglio superiore ha paura che la facciano cadere e diano fuoco a tutto il villaggio, situato in una grotta. Ho iniziato a immaginare quali misteri volessero tenere nascosti, che la candela rappresentasse il lume della ragione, chi potessero essere in realtà i protagonisti e mille altre considerazioni che potevano prendere forma pian piano nella vicenda. Ora vi svelerò il reale e misterioso significato che si nasconde dietro questa decisione: i due sono vecchi e gli abitanti del villaggio hanno paura che con la tremarella facciano cadere la candela. Basta. Davvero per niente frustrante.
Molte volte vengono ripetuti pezzi del racconto, che può sembrare una scelta corretta visto il tema della memoria, ma questo espediente viene utilizzato troppe volte e risulta fastidioso. Allo stesso modo non ho capito perché inserire determinati eventi e personaggi all'interno della trama senza una ragione oggettiva: molte volte succedono fatti sovrannaturali o strani che non vengono spiegati, per cui l'autore non si è dato pena di particolaggiare un mondo alternativo a sé stante che potesse spiegare quello che stavamo osservando. La sospensione della ragione in un romanzo di questo tipo è ovvia e ci possono anche essere dei dettagli su cui si può fare a meno d'interrogarsi, in cambio,però, di una trama e personaggi forti. Non è questo il caso.
Veniamo ora alla parte peggiore: i dialoghi. I dialoghi sono imbarazzanti. A parte il fatto che per la maggior parte sono insignificanti, ma questo è anche normale se si vuole rappresentare la quotidianità di una coppia qualunque, il problema è che i personaggi sembrano avere perso totalmente il senno: ognuno segue la sua linea di discussione senza motivazione, creando una confusione involontaria, che alla fine ci fa odiare tutti.
Chiaramente il senso del romanzo non è la rappresentazione di un mondo fantasy, ma l'interrogarsi sul perdono e se questo sia possibile solo con l'oblio o brilli di una luce propria, sulla giustizia di una vendetta che potrebbe rivelarsi senza fine, sul viaggio metaforico di una vita insieme e ritrovarsi poi a dover fare i conti con la realtà che si presenta cruda contro il sentimento forte che si prova per una persona, sull'inganno, il dovere e l'abnegazione. Tutti temi profondi e interessanti, ma trattati in maniera superficiale e puerile, al punto che alla fine non vuoi perdere ulteriormente tempo per rifletterci.
A CHI LO CONSIGLIO:
Se avete del tempo da impiegare per dedicarvi a delle riflessioni vostre oppure siete amanti di Ishiguro potreste cimentarvi nell'impresa.
A CHI LO SCONSIGLIO:
A chiunque altro
VOTO: 5/6 perché ho voluto premiare la profondità dei temi toccati.